venerdì 8 maggio 2015

Quello che resta




Quello che resta è un biglietto del pullman non usato, perché l'ultimo tratto l'hai percorso a piedi. 
Quello che resta è la voce un po' roca per aver gridato. 
Quello che resta è acido lattico ovunque, ma poco importa perché sei stata bene. 
Quello che resta sono le schiocche rosse, perché un pochino di sole l'hai preso. 
Quello che resta è un jeans strappato, non sai bene quando e come.
Quello che resta è una storia suonata da una tammorra e cantata insieme lungo il sentiero. 
Quello che resta è voltarsi e vedere un compagno di viaggio diverso ogni volta. 
Quello che resta è il sapore di un brindisi a contatto con la terra. 
Quello che resta è la sensazione delle gambe che tremano, dopo essere scesa per 1450 e passa scalini. 
Quello che resta è la fretta con cui ti sei tolta i vestiti per tuffarti. 
Quello che resta è l'incertezza prima di tuffarti, perché l'acqua è gelida. 
Quello che resta è il cuore che si ferma quando decidi di farlo. 
Quello che resta è la sensazione di libertà che il mare ti ha lasciato. 
Quello che resta è condividere il tempo di asciugarti con degli estranei che ti sono familiari. 
Quello che resta è l'ospitalità di una piccola città, mentre si aspettano gli altri che ci vengono a prendere. Quello che resta è la piacevole compagnia in macchina. 
Quello che resta è la consapevolezza che gli eventi migliori sono quelli programmati con cura e poi rotti da mille imprevisti. 
Quello che resta è la condivisione universale per una passione. 
Quello che resta è l'amabile fracasso di risate e voci discordanti che battono all'unisono. 
Quello che resta è la meraviglia negli occhi. 
Quello che resta è il sole nell'anima. 
Quello che resta è una carezza allo stomaco, una carezza che sa di infinito. 
Quello che resta è un sogno reale, che vorresti continuasse quando chiudi gli occhi. 
Quello che resta rimarrà. Intrappolato in un sorriso sincero e semplice. 
Quello che resta rimarrà. Incastonato nella tua memoria come una gemma preziosa. 
Per sempre.