giovedì 26 gennaio 2012

Ninnananna di pensieri


Sul perchè Robert Smith abbia scritto questa canzone ho sentito due versioni. Una legata alla droga, l'altra al padre.
Non so se siano vere, ma non ci penso.
Interpreto quei sussurri come urla di un bambino spaventato.
Un bambino in una stanza fredda e dalle pareti vuote.
Il letto non è soffice. La coperta lo imprigiona.
Le ombre stanche si abbattono su di lui come avvoltoi.
Ma in fondo lui lo sa che il passato non è mai davvero passato.
E che il presente è solo un barlume di qualcosa che non c'è più. E non è stabile. E non è definito. Semplicemente il presente non è.
Il futuro poi, neanche a parlarne.

Tornando a noi. Ammesso che esista un noi.
Allora, tornando a me. Neanche il me esiste ormai.
Tornando.
"Sono fuori di me e sono preoccupato perchè non mi vedo tornare", qualcosa mi suggerisce che Luigi e Robert sarebbero andati d'accordo.
"Io scrivo cose tristi perchè quando sono felice esco" - si, si sarebbero capiti.
Beato te, vorrei rispondergli comunque.
Felice. Già.
Me lo ricordo ancora com'è, essere felici?
Forse prima dovrei chiedermi se esiste davvero, la felicità, o se è solo un'invenzione alternativa dell'immaginazione.
Una specie di Narnia.

Narnia.
C'è qualcuno a cui ho detto "Tu sei la mia Narnia".
Stupito, mi ha chiesto perchè.
"Perchè tu sei la mia fuga dalla realtà."
Anche se è e siamo reali.
A volte mi basta pensarLo per sorridere.
Si, con Lui lo so. Com'è essere felici.
E anche se per alcuni è poco, a me basta quello che abbiamo.

Distruggi le ombre e calpesta il ragno.
Accendi la luce e portami in un letto vero.
In una stanza calda. Lontana da me e dai miei pensieri.
E stringimi, fino a quando non smetterò di tremare per il freddo.
E tu sai, quanto sono fredda a volte.
Tu sei la mia ninnananna.
Grazie.

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